Governo di Ateneo: governance ed organi

Sarà ovviamente determinante il ruolo della squadra che affiancherà il Rettore nella responsabilità di promuovere e coordinare i progetti di Ateneo e, più in generale, dare attuazione al programma. Sarà importante assicurare la presenza di figure di significativa competenza, intraprendenza e senso istituzionale, ed anche garantire la pluralità delle diverse aree disciplinari. I ProRettori lavoreranno in modo coordinato, con la guida del Rettore, e si occuperanno di materie di ampia portata strategica: da bilancio e reclutamento a didattica, da ricerca a edilizia, da terza missione a internazionalizzazione. Deleghe saranno attribuite dal Rettore su competenze anche molto specifiche, comunque sempre su questioni di grande rilievo. A titolo di esempio: affari giuridici ed istituzionali, biblioteche, benessere studentesco, comunicazione, rapporti con il personale. Ma anche: orientamento per gli studenti delle scuole superiori, semplificazione amministrativa, miglioramento organizzativo. Le due ultime deleghe avranno lo scopo di verificare e snellire i processi interni, insieme alla valorizzazione del contributo del personale, agendo anche per confronto con altri atenei.

I Delegati lavoreranno preferibilmente in stretta intesa con i ProRettori, mentre su progetti puntuali avranno un coordinamento diretto con il Rettore. Questa scelta serve a garantire un lavoro efficiente con sintesi delle azioni svolte e delle problematiche incontrate nelle diverse agende, che possa essere nota al Rettore con cadenza settimanale, ma serve anche ad avviare programmi incisivi con relazione diretta tra il Rettore e i singoli Delegati. Pur lasciando autonomia decisionale ai singoli ProRettori e Delegati, sarà incoraggiata la formazione di gruppi di lavoro che includano Senatori ma anche altri Colleghi, scelti sulla base delle specifiche competenze.

A Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione saranno presentati preventivamente intenzioni ed orientamenti relativi a provvedimenti e progetti salienti, in modo da recepire suggerimenti e riflessioni.

Per quanto riguarda i criteri di scelta dei membri esterni del Consiglio di Amministrazione, ritengo che occorra nominare persone che siano in grado di apportare competenze qualificate in campo giuridico, economico e di gestione di realtà complesse. Ritengo che sia preferibile che tra loro ci siano ex-alunni dell’Università di Pavia o figure che abbiano avuto con il nostro Ateneo legami significativi, adoperandosi per il conseguimento delle sue finalità istituzionali. È auspicabile poi che abbiano un bagaglio di esperienze legato alle tre missioni fondamentali dell’Ateneo ed in particolare possano dare un contributo di idee a specifici aspetti strategici del programma. Va quindi assicurata la diversità di genere.