Ricerca ed Innovazione

Con ragione, e purtroppo spesso in questi anni, si è alzata la voce contro le scelte governative che hanno penalizzato la ricerca scientifica. Il PRIN, seppur con alcuni limiti, aveva in precedenza costituito un riferimento costante. Il sostegno a progetti seri e selezionati con rigore rappresenta una grande opportunità per la crescita del sapere e per le ricadute sull’innovazione. Tanto più in un Paese che, nonostante gli scarsi investimenti economici effettuati, dimostra un’ottima qualità dei risultati della ricerca. Soprattutto le ricerche di base e molte di quelle umanistiche e sociali sono state severamente penalizzate dall’assenza di un finanziamento nazionale sistematico e prevedibile. A tale riguardo, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane può e deve fare di più per sollecitare adeguati strumenti in grado di fornire un sostegno costante alla progettualità dei ricercatori. Assicuro un impegno in questa direzione.

Indubbiamente, progetti che richiedono grandi risorse e/o un elevato numero di partecipanti, non solo universitari, possono trovare nei programmi europei il loro più coerente supporto. A tale fine, l’interazione con i decisori europei deve aumentare in quantità e qualità. In generale, le Istituzioni italiane sono meno presenti di quanto dovrebbero, soprattutto se confrontate con quelle degli altri Paesi europei. Vanno sensibilizzati, da un lato, l’Ente Regionale ed il Ministero, e, dall’altro, le Università del territorio, al fine di coordinare in modo molto più sistematico la presenza in Europa per la proposizione di progetti di elevato livello scientifico e di significativo impatto sociale.

I ricercatori vanno stimolati a sviluppare collaborazioni con altri atenei di prestigio, anche svolgendo attività presso di loro, così come va colta ogni occasione utile a coinvolgere colleghi di altre università per soggiorni di studio a Pavia. L’Ateneo incentiverà queste esperienze, in particolare presso prestabilite ed importanti università europee, anche al fine di aumentare relazioni ed opportunità di accesso ai finanziamenti.

I Ricercatori junior e senior vanno incoraggiati, seguiti e sostenuti nel loro percorso di crescita sia per l’insegnamento che per la ricerca. Docenti dello stesso settore, della stessa area scientifica, devono favorire lo spirito di squadra. Sono auspicabili momenti extra-accademici di socialità, nell’ottica di una crescita del gruppo, anche relazionale. Visiterò i Dipartimenti organizzando incontri con cadenza mensile in cui le figure più giovani dei gruppi di ricerca possano esporre le loro attività, i loro obiettivi scientifici e le loro esigenze. I corsi di Dottorato di ricerca sono fondamentali in una università che voglia continuare ad esplorare le nuove frontiere del sapere ed avere impatto innovativo nella società. I dottori di ricerca, oltre e al di là dei docenti, sono i veri e grandi protagonisti. Nell’approntare l’offerta per nuovi corsi di Dottorato, bisogna essere rapidi includendo nuove tematiche ogni volta che il nostro contributo scientifico sia solido e la richiesta di profili di alto livello si vada evidenziando. Intese con altri atenei, soprattutto internazionali, vanno sviluppate e formalizzate.

Dobbiamo incrementare i momenti formativi dei nostri dottorandi, soprattutto nella prospettiva del successivo inserimento lavorativo. Penso all’istituzione di corsi per apprendere a formulare proposte di partecipazione a bandi di ricerca competitivi, passo cruciale per un futuro inserimento in contesti accademici o istituti di ricerca. Ma penso anche a momenti in cui i dottorandi possano presentare i loro risultati ad investitori ed alle realtà del mondo produttivo interessate. Non va dimenticato, infatti, che uno degli sbocchi auspicabili di alcuni percorsi di dottorato di ricerca è proprio costituito dall’avvio di nuove iniziative imprenditoriali.

Le Scuole di Dottorato devono rendersi visibili e costituire quanto più possibile un riferimento per laureati di altre sedi universitarie. L’organizzazione di ambiziose scuole estive, con programmi che includano interventi di studiosi di livello internazionale, potrebbe essere un’idea per catalizzare l’attenzione di aspiranti dottorandi italiani e stranieri. L’Ateneo promuoverà ed incentiverà in varie forme queste iniziative. Le infrastrutture per la ricerca e la strumentazione sono strategiche per il futuro di diversi settori tecnologici e scientifici. Il recente investimento dedicato è stato ingente anche per recuperare il terreno rispetto ad altre università e centri di ricerca. Cura ed attenzione saranno dedicate ora al miglior funzionamento del “Centro grandi strumenti” e all’adeguamento continuo delle risorse.

Il personale tecnico, che opera nei Dipartimenti e nei Centri, ha un ruolo di grande rilievo a sostegno, oltre che per la didattica, anche per la ricerca e l’innovazione: la sua valorizzazione è una pre-condizione per progetti che richiedano significativa verifica sperimentale.