La didattica è la prima delle tre missioni dell’università e tale deve rimanere nella consapevolezza del ruolo ineludibile che essa ha per la formazione dei giovani e per il complessivo sviluppo sociale ed economico di un Paese.
L’Università di Pavia vuole continuare ad essere riconosciuta come la sede da cui provengono laureati con una preparazione solida e, insieme, aggiornata rispetto agli esiti più avanzati della ricerca. In questa prospettiva, dobbiamo essere un luogo in cui gli studenti praticano modalità attive di apprendimento che sanno coniugare contatto diretto con il docente e, quando utile, nuove tecnologie.
In questi anni abbiamo assistito ad un significativo incremento del numero di immatricolati, pari quasi al 30% negli ultimi cinque anni accademici. La legittima soddisfazione non deve indurre alla erronea conclusione che la crescita tendenziale sia consolidata, con conseguente distrazione rispetto al continuo miglioramento della nostra offerta formativa. Al contrario, è necessario ripensare porzioni di tale offerta, con particolare riferimento ai corsi di laurea magistrale, in modo da essere il più possibile coerenti con le conoscenze richieste dalle grandi sfide del presente e con la evoluzione del mercato lavorativo. È opportuno ricordare che diversi studi sottolineano come, nell’arco di un paio di decadi, i profili professionali richiesti saranno radicalmente diversi dagli attuali. È già accaduto ed in futuro avverrà ancor di più. Le specificità di ciascun corso di laurea impongono riflessioni approfondite e scelte diverse caso per caso. Ciò che accomuna deve essere la dinamicità e tempestività delle proposte. È necessario anche che nuovi corsi di laurea ed ammodernamenti di quelli esistenti siano pensati e strutturati in modo da poter rappresentare un riferimento a livello nazionale e, nel tempo, a livello internazionale. Il reclutamento di nuova docenza deve essere molto attento ad individuare competenze specifiche, eventualmente assenti.
Al riparo da ogni tendenza dettata da mode momentanee, ma con la consapevolezza dell’urgenza, saranno stimolati tutti i percorsi che leghino gli studenti alle sfide della società globale, anche sulla base di progetti congiunti con altre università (italiane e straniere) e un ampliamento qualitativo e quantitativo dei rapporti con enti, istituzioni ed imprese. L’opportunità di esperienze umane e formative presso realtà universitarie internazionali è sempre più importante e molto ricercata dagli studenti. Uno degli attuali limiti dei programmi europei è la scarsa possibilità di integrare efficacemente l’esperienza formativa del periodo all’estero con il percorso di studi previsto dal nostro ordinamento. L’impegno finalizzato ad accordi di doppie lauree con altre università europee, ma anche extra-europee, deve essere comune a tutti i corsi di studio, con la regia attiva dei Direttori di Dipartimento e dei Coordinatori di corso di laurea.
Il dato positivo dell’aumento degli iscritti in diversi corsi di laurea triennale ha come correlato problematico la ridotta disponibilità di aule per l’insegnamento, in particolare quelle di elevata capienza. L’ipotesi di costruire una struttura poli-funzionale, in grado di ospitare grandi aule per la formazione, ma anche eventi di più ampio interesse cittadino, sarà analizzata con l’Amministrazione comunale e gli attori della Sanità e della Ricerca pavesi. Operando in un’epoca di grande rinnovamento delle tecnologie va analizzata con spirito critico l’adeguatezza delle modalità di erogazione dei contenuti didattici. Il punto di partenza di ogni riflessione è la qualità della docenza, per fortuna molto elevata nel nostro Ateneo. Le nuove tecnologie possono peraltro costituire un importante ausilio per l’apprendimento degli studenti. Bisogna ampliare il numero di corsi offerti in forma “blended”. Più in generale, va colta l’occasione di offrire insegnamenti, o parti di essi, utilizzando i c.d. MOOC. A tale fine, da un lato, saranno attrezzati in modo sempre più professionale gli spazi di registrazione, dall’altro saranno cercate risorse, anche esterne, per incentivare l’ideazione, preparazione e offerta di insegnamenti con modalità innovative. L’opportunità di imprimere o meno un’accelerazione nell’uso di nuove tecnologie dipenderà comunque dalla specificità dei singoli insegnamenti.