Amministrazione come ruolo strategico

Una università di qualità ha nella struttura tecnico-amministrativa un elemento imprescindibile. Anzi, se si esaminano analiticamente i fattori che hanno determinato il successo delle migliori università a livello internazionale, vediamo che sempre decisivo è stato il ruolo del personale tecnico-amministrativo non solo per una necessaria efficienza operativa della “macchina”, ma anche, e soprattutto, per l’efficacia nel perseguimento degli obiettivi connessi alla sfide più ambiziose.

In una certa misura, ciò è sempre stato vero, ma oggi lo è in un grado incomparabilmente superiore, perché l’università è chiamata a svolgere una funzione sempre più centrale nella società, con relazioni estese ad un insieme molto ampio di istituzioni, enti e imprese. Nuove iniziative nei campi della ricerca e della didattica implicano, poi, la definizione e l’attuazione di progetti sempre più complessi.

Per fare fronte a tali sfide sarà necessario un approccio strategico in tutti gli ambiti della nostra azione: da quelli comuni all’intero Ateneo fino ai singoli processi di ciascun Dipartimento. E l’Amministrazione, nel suo complesso, avrà un compito fondamentale. Si tratta di considerare i nostri obiettivi di medio-lungo periodo in concomitanza di ogni nostra decisione rilevante. Immagino una organizzazione in cui l’impulso strategico sia impresso dagli organi di governo ma in cui l’intera gestione manageriale, dalla progettazione all’implementazione, sia di diretta competenza della struttura amministrativa. Contestualmente, gli adempimenti richiesti ai Dipartimenti per il completamento di progetti scientifici e l’espletamento delle funzioni amministrative siano dettati da normative chiare ed il più possibile semplici, seguendo il principio che ciò che non è vietato è lecito. In modo analogo, nuovi regolamenti saranno portati all’attenzione degli organi di governo per l’approvazione solo quando siano evidenti gli obiettivi e le necessità della materia da normare.

Un forte spirito di squadra è auspicabile mentre, ad oggi, si può rilevare una insoddisfazione generalizzata e una modesta condivisione degli obiettivi da parte di alcune componenti dell’Amministrazione. Un maggiore coinvolgimento in una comune impostazione è molto importante per intraprendere il percorso verso un approccio più strategico. Attenzione particolare va posta alla formazione specialistica del personale per colmare eventuali lacune di competenza. Coerentemente con questa visione, e compatibilmente con le disposizioni normative, va aumentata la flessibilità dell’orario di lavoro, consolidata la Banca ore solidali e vanno integrate nuove iniziative a favore del benessere nell’ambiente di lavoro. L’obiettivo della partecipazione e dell’efficienza dei processi è prioritario e trarrà vantaggio da una politica attenta alle esigenze individuali e alla valorizzazione delle qualità dei singoli. Un investimento sul personale in misura superiore a quanto avvenuto in questi ultimi anni è importante sia per sostenere coerenza ed efficacia dei comportamenti, sia per reclutare nuove competenze. Si attuerà un sistematico confronto con quanto realizzato in altre università di elevata qualità per importare le migliori pratiche sia nei processi di lavoro, sia nelle modalità di riconoscimento anche economico delle persone: anche in questo campo, la nostra università non deve avere situazioni deteriori o meno favorevoli di altre.

Il raccordo e la relazione tra Dipartimenti e Amministrazione centrale vanno potenziati. In questo senso, l’esperienza dei manager dell’Area Ricerca e Terza Missione è positiva. Occorre avviare un percorso analogo, volto a dare maggior sostegno ai Dipartimenti, su tematiche sia economico-finanziarie, sia amministrativo-giuridiche. Si valuterà l’opportunità di individuare figure che svolgano un ruolo di collegamento tra i soggetti preposti a livello centrale ed il personale amministrativo dei Dipartimenti.

In estrema sintesi, si può affermare che l’Università di Pavia ha bisogno di una Amministrazione che aggiorni e integri le proprie competenze e in cui le persone operino in un clima di rispetto, siano soddisfatte del loro lavoro e coinvolte nella visione strategica complessiva.

E in questa direzione andrà il mio impegno.