Edilizia e Esposizioni museali

L’ingente patrimonio edilizio della nostra Università costituisce un aspetto distintivo ed attrattivo, in alcuni casi addirittura a livello turistico. Purtroppo, però, in nessun modo le attribuzioni del Fondo di Finanziamento Ordinario tengono conto dei costi effettivi di mantenimento degli edifici, soprattutto se di rilevante valore storico come molti dei nostri. Le nuove iniziative e gli interventi di recupero vanno pianificati con questa consapevolezza. Per motivi vari - a partire dalla normativa sugli appalti pubblici, che prevede una procedura con verifiche in successione soprattutto se i beni sono soggetti ai vincoli della Soprintendenza alle Belle Arti - la realizzazione di diversi progetti, di grande importanza per il nostro Ateneo, procede con lentezza e ritardo. Questo aspetto va migliorato, partendo da una grande attenzione alla tempestività in ogni passaggio di nostra competenza. A tale fine, l’organico della struttura amministrativa dedicata va rafforzato e l’attenzione alle fasi di implementazione delle iniziative aumentata. Di contro, vanno apprezzate la qualità del lavoro svolto e la notevole fruibilità degli interventi appena portati a termine o in dirittura d’arrivo. Penso alla nuova Biblioteca a Palazzo San Tommaso, che darà un significativo slancio alla ricerca e promette di essere un luogo molto inclusivo per studenti e docenti. Ma penso anche alla sezione di Palazzo Botta che ospiterà il Museo di Storia Naturale e che costituirà elemento di grande attrattività.

Il Campus della Salute è l’opera più importante in prospettiva. Si svilupperà su un’area di circa 8.500 mq. Ed è prevista la realizzazione di aule, biblioteche, uffici amministrativi e un centro integrato di didattica simulata, che contribuirà a elevare ulteriormente l’attrattività della nostra Facoltà di Medicina. Il cantiere sarà particolarmente critico perché ospitato all’interno del Policlinico, in un contesto di piena operatività. L’avvio deve avvenire ad inizio mandato ed un grande impegno andrà posto nel seguire le fasi di realizzazione, perché i lavori possano essere completati secondo le previsioni e comunque non oltre la fine del quarto anno. La realizzazione di un nuovo polo didattico di Farmacia, più grande dell’attuale, è il secondo intervento per importanza economica in prospettiva. Ulteriori iniziative di rilievo riguardano il restauro del chiostro di Palazzo San Felice, che verrà portato anch’esso a termine con determinazione.

In più circostanze, l’Ateneo si è mosso per intervenire in singoli Dipartimenti a fronte di esigenze emergenziali e non programmate. La manutenzione non va trascurata, fino a causare condizioni di rischio e disagio, nonché incremento dei costi di recupero, ma posta, viceversa, al più alto livello di priorità. In particolare, è indifferibile una riflessione riguardo gli Istituti di Chimica e la struttura un tempo occupata dall’Istituto Neurologico Mondino in via Palestro.

Questo non esclude iniziative puntuali e intese con privati o Fondazioni allo scopo di promuovere nuove infrastrutture per ricerca e innovazione, nonché nell’ambito della formazione.

È di grande importanza pensare alle nostre collezioni affinché siano quanto più possibile fruibili da tutti i cittadini. In questo contesto, il Sistema Museale di Ateneo ha fatto un grande lavoro per organizzare eventi partecipati ed aumentare le aperture soprattutto nei fine settimana.

Il nostro patrimonio, frutto di ricerche realizzate con continuità in vari secoli, è conservato attualmente in sei musei. Se dinamismo e progettualità caratterizzano quotidianamente la comunità accademica, la storia e la tradizione di un’università come la nostra trovano un riscontro di unicità proprio nei celebri studiosi che hanno segnato tappe fondamentali della conoscenza con riguardo, in particolare, a medicina, fisica e biologia sperimentale. Palazzo Botta è uno dei luoghi che più simboleggia il fermento culturale e la grande vivacità scientifica di Pavia. Come s’è detto sopra, è qui che nascerà il nuovo Museo di Storia Naturale che dovrebbe essere aperto al pubblico entro il 2019 con un allestimento molto innovativo, che andrà ad integrarsi con postazioni interattive, exhibit e video, per arricchire così l’esperienza di visita. La soluzione, che avanza, ha l’ambizione di andare ben oltre un tipico museo universitario. Il Palazzo occupa una superficie di molto superiore a quella attualmente destinata al Museo di Storia Naturale ed un progetto ambizioso, che potrà essere attuato dopo l’individuazione delle risorse necessarie, prevede un restauro completo, così da ospitare tutto il resto delle collezioni in una esposizione organica. L’obiettivo è di affermare fortemente il profilo di Pavia come città della scienza. Quest’avventura prevede una grande condivisione con enti ed istituzioni locali, regionali e nazionali finalizzata all’individuazione di finanziamenti.