Collegi EDiSU, Collegi di merito e rapporti con lo IUSS

Il sistema collegiale pavese ha radici storiche profonde e distintive, essendosi sviluppato di pari passo con l’Università, unica in Lombardia per più di 500 anni. La capacità di accogliere studenti meritevoli, a prescindere dal reddito, e di favorire studenti meno abbienti, sia attraverso lasciti di privati, sia mediante fondi pubblici, garantisce da sempre un esempio molto avanzato di diritto allo studio. I collegi sono in molti casi ospitati in edifici storici di prestigio, aspetto peculiare della organizzazione accademica pavese. Una grave minaccia al mantenimento di un elevato livello di diritto allo studio deriva dal calo di risorse pubbliche recentemente attribuite all’EDiSU. È più che mai importante riprendere una interlocuzione forte e alta con l’Ente regionale che non penalizzi una città universitaria che ha fatto dell’inclusione dei giovani studenti provenienti da tutta Italia e della loro formazione, una sua costitutiva ragione d’essere. Ineludibili sono anche aspetti di manutenzione delle strutture edilizie dei collegi, cui bisogna far fronte.

Quando si paragona l’Università di Pavia ad altre università con forte caratterizzazione collegiale, ad esempio Oxford e Cambridge in Inghilterra, si inquadra una corretta prospettiva ma si rischia un errore quantitativo. Perché gli studenti pavesi residenti nei collegi costituiscono circa il 10% del totale degli iscritti. La percentuale si ribalta nel caso delle due celebri Università inglesi. Diversi dati dicono che gli studenti collegiali hanno rendimenti migliori rispetto a chi non vive tale esperienza. Si afferma cioè la rilevanza dello spirito di squadra e, insieme, dei servizi dedicati a chi vive nei collegi.

In un contesto in cui l’obiettivo di incrementare il numero dei laureati è cruciale per il Paese ed il contrasto agli abbandoni un aspetto di grande importanza, l’opportunità offerta dal sistema collegiale può essere sfruttata a beneficio di un numero di studenti più ampio rispetto ai residenti. A titolo di esempio, alcuni collegi, mentre continuerebbero a ospitare e sostenere studenti di ogni ambito disciplinare (come avviene oggi), potrebbero aprirsi anche a matricole non residenti iscritte a determinati corsi di laurea diversi da collegio a collegio. I non residenti accederebbero al collegio di loro pertinenza, acquisendo il diritto di partecipare ad attività sportive, ricreative e culturali, studiare negli spazi comuni ed avere un tutor a loro supporto. Studenti maturi, iscritti a corsi di laurea magistrale o al Dottorato di ricerca, potrebbero supportare i più giovani aiutandoli a risolvere problemi o discutendo argomenti che sono oggetto di prova di esame. Eventi in cui si incontrano enti, istituzioni ed imprese con gli studenti alla fine del percorso di studi, con l’obiettivo di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, possono essere organizzati in collaborazione tra Università e l’EDiSU.

Il prestigio dei collegi di merito, e di quelli storici in particolare, è paragonabile a quello della stessa Università. La sinergia, che caratterizza da sempre il rapporto, va confermata e rilanciata. I requisiti sempre più stringenti dettati dal Ministero per i collegi di merito richiedono una collaborazione con l’Università e i suoi docenti, che va assolutamente garantita. Nel pieno rispetto delle scelte autonome di ciascun collegio, l’Università favorirà accordi per progetti congiunti, ad esempio nell’ambito della terza missione o dell’internazionalizzazione.

Lo IUSS costituisce già ora una ricchezza per la nostra comunità accademica (a cominciare dai nostri studenti) e un’opportunità che va attuata in modo pieno e consapevole. Nello sviluppo della dimensione internazionale, un Istituto di studi superiori snello e rapido rappresenta un ottimo partner soprattutto se la strategia prevede accordi molteplici con università straniere di prestigio. La Federazione realizzata con Scuola S. Anna e Scuola Normale si presta ad intese e prospettive di notevole interesse anche per l’Università di Pavia, soprattutto pensando all’utilizzo di tecnologie di formazione a distanza. Di recente sono stati varati corsi di laurea congiunti con lo IUSS, proprio nell’ottica di sfruttare al meglio l’opportunità di condividere le proprie risorse. Anche nel contesto della ricerca, si può e si deve ragionare in modo collaborativo cercando di coinvolgere le competenze di qualità presenti nello IUSS, senza escludere in prospettiva il contributo di altri ricercatori della Federazione.